Dürer

Dürer a Bassano
Albrecht Dürer

Dürer e Bassano

Che cosa lega Bassano con Albrecht Dürer, il mago dell’incisione, autore di opere famose come Melencolia I, Il cavaliere, la morte e il diavolo, San Girolamo nella cella, il Rinoceronte? Il fatto che la più numerosa collezione di stampe del maestro si trova nel museo della nostra città. Nel 1859 Giambattista Remondini lasciò alla città di Bassano, con un lascito testamentario, la collezione di famiglia, comprendente le opere del maestro tedesco. Di norma, per ragioni di conservazione, tale corpus di stampe è consultabile solo dagli studiosi in archivio. Eccezionalmente, però, si è potuto ammirare nella sua completezza in occasione dell’esposizione monografica allestita nel 2019 presso il Museo della stampa Remondini a Palazzo Sturm.

214 xilografie e calcografie

Dürer a Bassano
La Melanconia

Il catalogo della mostra permette un approccio completo alle opere grazie al materiale iconografico e agli studi in esso contenuti. Oltre i pezzi celebri sopra citati, nelle collezioni bassanesi sono incluse le serie complete dell’Apocalisse, della Grande Passione, della Piccola Passione e della Vita di Maria. Religiosità popolare, fermento culturale del Rinascimento e atmosfera della Riforma furono i contenuti di una nuova forma d’arte: il libro a stampa illustrato. Le storie bibliche rappresentate nelle xilografie e calcografie di Dürer ebbero grande diffusione in Europa e ispirarono molti grandi artisti. Anche Iacopo Bassano ebbe qualche stampa di Dürer nella sua raccolta di fonti iconografiche.

Dürer e i Remondini

Con la collezione accurata delle incisioni di Dürer i Remondini dichiarano le radici della loro opera straordinaria. L’impresa degli stampatori ed editori bassanesi fu attiva tra Settecento e Ottocento. Essa mise insieme cultura popolare e cultura del libro, linguaggio delle immagini e lingua scritta. I santini e i lunari distribuiti dai tesini in tutta Europa diventarono, pertanto, il libro d’immagini del popolo. Anche i libri “scritti” si arricchirono di notevoli apparati iconografici.

Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo

Le celebri immagini di Dürer sono diventate icone di un nuovo universo dal Rinascimento ad oggi. Melencolia I, ad esempio, ha suggestionato filosofi, artisti e poeti. Il suo simbolismo si fonda, infatti, sugli archetipi di un linguaggio universale. I suoi interpreti sono stati studiosi come Panofsky, ma anche poeti come G. de Nerval e J. L. Borges.